Nell'ambito del nostro lavoro di prevenzione contro la tratta di esseri umani, abbiamo sviluppato un programma per giovani basato sulla fede cristiana intitolato "Consapevolezza sullo Sfruttamento". Questa iniziativa aiuta i giovani a riflettere su dignità, sfruttamento e giustizia attraverso la lente della Scrittura. Radicata nei valori biblici, invita al dialogo, alla riflessione e all'azione verso una cultura che onori ogni persona in quanto creata a immagine di Dio.
La nostra missione è collaborare con chiese e gruppi giovanili in tutta Italia e all'estero, preparando i giovani a diventare promotori della giustizia nelle loro comunità, sia offline che online.
Esplorare la dignità umana negli spazi digitali.
Tra agosto e settembre, abbiamo tenuto degli incontri di orientamento online con partecipanti provenienti da Empoli, Roma, Lucca e Parigi. Le sessioni hanno esplorato tre temi principali: definire la dignità umana e i rischi di mercificazione; la risposta della chiesa allo sfruttamento; comprendere la cultura digitale e la vulnerabilità online.
Le discussioni sono state ricche e sentite. I partecipanti, in particolare un gruppo di donne e giovani di Empoli, hanno parlato apertamente delle realtà che affrontano online. Molti hanno espresso preoccupazione per i crescenti rischi di sfruttamento e manipolazione digitale e per le sottili modalità di distorsione dell'identità attraverso i social media.
Insieme, abbiamo riconosciuto una verità condivisa: la tecnologia offre connessioni e opportunità, ma può anche diventare uno spazio in cui le persone vengono oggettificate e mercificate.
Workshop di Empoli: riscoprire identità e valore.
Da questo gruppo, sei donne di Empoli si sono sentite spinte ad approfondire la questione. Si sono impegnate a partecipare a un workshop per prepararsi meglio come genitori, responsabili di chiesa e influencer della comunità.
Abbiamo iniziato con una domanda semplice ma profonda: "Chi sei?".
È stato facile rispondere con un nome, ma più difficile rispondere alla domanda più profonda: "Chi sono io?". Questa domanda ha invitato a riflettere sull'identità: su chi siamo veramente, al di là di etichette, successi o profili digitali.
Insieme, abbiamo affermato la verità fondamentale della nostra fede:
"Tutti gli esseri umani sono creati a immagine di Dio". (Genesi 1:27)
Questa verità è la pietra angolare della dignità umana. Ogni persona, indipendentemente dall'età o dalla provenienza, porta l'immagine divina ed è degna di rispetto, protezione e amore.
Nessuno creato a immagine di Dio è in vendita. Non siamo merci.
Il nostro valore non si misura in termini di affari, è intrinseco e inestimabile, rivelato pienamente in Cristo, che ha dato se stesso per noi.
La realtà dello sfruttamento
Abbiamo poi affrontato verità dolorose ma necessarie su come le persone vengano oggi svalutate e mercificate. Abbiamo discusso di esempi concreti tra cui: vittime di sfruttamento sessuale e tratta online; minori utilizzati nella produzione di materiali di sfruttamento; l'uso improprio dell'intelligenza artificiale deepfake per scopi degradanti; contenuti online dannosi che normalizzano lo sfruttamento; disinformazione e manipolazione che distorcono la verità; danni emotivi causati da umiliazioni e paragoni online; tattiche di reclutamento utilizzate dai trafficanti negli spazi digitali.
Abbiamo anche esplorato come le nostre interazioni online riflettano i nostri cuori e modellino le nostre relazioni. Gli spazi digitali non sono neutrali, ma rispecchiano i nostri valori. L'invito biblico ad amare il prossimo si estende anche al modo in cui interagiamo dietro uno schermo.
Un'esperienza di consapevolezza verso la trasformazione
Le conversazioni sono state illuminanti. Molti hanno capito che lo sfruttamento non è solo qualcosa che accade "là fuori" agli altri, ma può anche esistere in modo sottile all'interno di sistemi e comportamenti che trascuriamo.
Con umiltà, abbiamo riconosciuto che tutti noi, in qualche modo, siamo stati vittime e partecipi di culture di disuguaglianza. Eppure questa consapevolezza non ha portato alla disperazione, ma alla trasformazione, riecheggiando le parole di Paolo in 2 Corinzi 7:10:
“La tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c'è mai da pentirsi”
Questa tristezza secondo Dio ha prodotto guarigione e rinnovamento. I partecipanti hanno condiviso di vedere ora se stessi e gli altri in modo diverso. Molti hanno descritto le sessioni come un'esperienza illuminante, una svolta nel modo in cui pensano, parlano e agiscono, sia negli ambienti fisici che in quelli digitali.
Questo viaggio ha ribadito che sensibilizzare non è solo una questione di diffusione di informazioni, ma un processo di trasformazione. Un cambiamento reale e duraturo inizia quando la verità tocca il cuore.
Mentre riflettevamo e pregavamo, ci è stato ricordato che il nostro valore non è definito dalla società o dai parametri dei social media, ma da Dio stesso. La nostra dignità è radicata in Lui, immutabile, incommensurabile ed eterna.
Guardando al futuro, ci impegniamo a continuare questo lavoro con le chiese e i gruppi giovanili, preparando la prossima generazione a riconoscere lo sfruttamento, dire la verità e difendere la giustizia. Insieme, possiamo coltivare comunità, sia fisiche che digitali, in cui ogni persona sia trattata come portatrice dell'immagine di Dio e dove nessuno sia mai visto come una merce.
L'era digitale offre straordinari strumenti di connessione e creatività, ma richiede anche discernimento e responsabilità. Come seguaci di Cristo, siamo chiamati a vivere questi spazi con integrità, vedendo gli altri non come contenuti o concorrenti, ma come persone profondamente amate da Dio.
Attraverso iniziative come "Consapevolezza sullo Sfruttamento", speriamo di ispirare i giovani a essere luce negli spazi digitali: usare la loro voce per difendere i vulnerabili, contrastare le ingiustizie e coltivare l'empatia.
Quando riconosciamo che ogni persona porta con sé l'immagine di Dio, lo sfruttamento perde il suo potere. La dignità diventa la nostra lente, la giustizia la nostra ricerca e l'amore ciò che ci definisce.
Leggi tutto sul nostro ministero anti-tratta e come partecipare.
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